mercoledì 14 maggio 2008

MISCELLANEA

Volare al sabba
Cesare Bermani con "Volare al Sabba", sviluppa ancora una volta un ottimo lavoro sulle credenze popolari, in questo caso abruzzesi, che si rivelano come i residuati di antiche religioni e di sciamanismi importati nel passato dall'est europeo (che si sono poi localmente sincretizzati con la tradizione greco-romana).
Siamo di fronte quindi a racconti che è importante conservare proprio perchè hanno tutta la nobiltà della Storia che non si deve sminuire a semplice folklore orale, ma anzi deve supportare la Storia basata sui documenti scritti.
Questo libro può lasciare solamente perplessi nelle interpretazioni psicoanalitiche di tipo freudiano che Bermani mette in atto circa i rituali descritti da questi racconti orali che egli ha personalmente raccolto, anni fa, sul terreno; certo l'argomento ha ben poco a che vedere con la tematica che tratta il presente Blog salvo col problema che pone per quanto riguarda la raccolta antropologica delle testimonianze di fatti straordinari.

Bermani Cesare, "Volare al Sabba", DeriveApprodi, 2008, pp. 352


Nuovo numero della Rivista di Informazione Ufologica del CISU
E’ uscito da poco il numero 35 della rivista RIU dell’associazione ufologica CISU, che stavolta tratta prevalentemente del convegno CISU (Saint Vincent, Valle d'Aosta, giugno 2007) che, a suo modo, ha festeggiato il compleanno degli Ufo (1947-2007).
Si tratta di un numero autocelebrativo in cui ci si sofferma, per diverse pagine, sulle sorti progressive dell’ufologia nostrana che sarebbe diventata "finalmente matura".
Mi vorrei tuttavia soffermare solamente sugli aspetti positivi, e su alcuni ragionamenti attorno agli Ufo, che mai sono mancati a questa rivista, proprio per questo motivo rara nel panorama internazionale e soprattutto adesso che è venuta a dissolversi l’associazione SOBEPS belga, lasciando l’ennesimo vuoto.
Per quanto riguarda questa associazione tanto meritoria, la SOBEPS, che si è consunta probabilmente a causa di un sistema dialettico che negli ultimi 30 anni tende a non rinnovarsi, ed invecchia senza alternative, approfitto di queste poche righe per costatare come non solo la dissoluzione è stata estremamente rapida, ma anche con un certo disinteresse da parte dei fondatori dell’associazione a che gli archivi e la documentazione non fossero dispersi, come di fatto è stato. Non mancheremo mai di stupirci della sproporzione con cui gli ufologi, ed in questo caso gli amici belgi, possano restare strettamente legati all’argomento e poi, una volta delusi in qualche modo nelle loro aspettative, possano abbandonare di colpo tutto ciò che ha rappresentato per loro l’argomento principale dei loro interessi, come se si trattasse di una vecchia collezione di francobolli di scarso valore filatelico.
Tornando a questo numero speciale della rivista RIU vorrei sottolineare soprattutto la presenza importante, per molte pagine, di Giuseppe Stilo, che propone una serie di idee, che dovrebbero aiutare, in modi diversi, ad aprire un dibattito circa il futuro di questa disciplina che è lo studio delle testimonianze Ufo.
Il primo elemento importante (che ho già accennato in altre pagine) è l’attuale impegno di Stilo sugli avvistamenti di astronomi e di astrofili (che con gli Ufo hanno sempre avuto un rapporto controverso) puntualizzato nel suo articolo "Progetto : il punto della situazione" (pp. 33-40) che è stato anche argomento della sua conferenza a Saint Vincent.
La sua raccolta storica di testimonianze di esperti del cielo, il progetto "Clear Skies", parte dalla considerazione che, se si dimostra che anche queste persone osservano Fenomeni Aerei Non-identificati, il fenomeno è di conseguenza meritorio di maggiore attenzione e quindi di studio scientifico.
Si potrebbe certo aprire una discussione, sulla domanda che ne deriva, se gli astronomi (e gli astrofili) siano sempre dei buoni osservatori di cose nel cielo, nella bassa atmosfera, ma non è questo il punto.
E’ invece certo che una tale analisi, attraverso la raccolta organica di testimonianze, è estremamente importante, almeno per smentire il luogo comune, spesso ribadito da razionalisti non documentati, che gli astronomi non vedono Ufo: invece gli astronomi sono testimoni come tutti gli altri di fenomeni in atmosfera che non riescono ad identificare.
C’è almeno un altro aspetto dell’articolo di Stilo importante, ovvero quando propone una diversa classificazione dei fenomeni di nostro interesse: il sistema Herb modificato (anche per questo rimando a pagine che ho scritto qualche tempo fa).
Temo purtroppo che questo nuovo sistema farà fatica ad essere introdotto tra gli ufologi, dato che la proposta capita proprio nel momento in cui le due principali associazioni ufologiche italiane (CUN e CISU), depongono le armi di una lunga contrapposizione per adottare, come prima conseguenza, identiche metodologie di indagine e raccolta.
Altre pagine in qualche modo altrettanto utili ai nostri ragionamenti circa il futuro dell’ufologia, sono le recensioni di Stilo, ed in particolare quella del libro della Ann Druffel dedicato alla biografia del metereologo James E. McDonald che condivido appieno quando Stilo titola "Il migliore" (p. 45).
Vorrei poi indicare alla vostra attenzione la pagina di Giorgio Abraini, "Nuovi IFO: i satelliti NOSS" (p. 43), e quella, utile sotto un profilo di ricostruzione storica, di David Clarke, "Il Ministro della Difesa del Regno Unito e gli UFO" (pp. 13-17).
Infine, tra le tante interviste attuate dagli ufologi del CISU, durante il convegno di Saint Vincent, e riportate in questo numero della rivista, riecheggia la "richiesta" del fisico Tullio Regge, per un po’ di scienza sperimentale, ed una qualche analisi spettrografica (p. 22).
Ma stare accanto a scienziati e ricercatori non sembra generare tra gli ufologi alcuna osmosi al fine di produrre ricerca nel senso auspicato da Regge.

UFO, Rivista di Informazione Ufologica, periodico a cura del CISU, nr. 35, ISSN 159-039X, dicembre 2007

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